Ogni anno a Macerata produciamo un Titanic di rifiuti - Laboratorio al Centro del Riuso

 

Nuova vita per i rifiuti. Nei giorni scorsi gli alunni e le alunne delle classi prime della scuola secondaria di I° grado Dante Alighieri si sono recati a piedi al Centro del Riuso di Macerata, accompagnati dai propri docenti. Alla guida del gruppo c’erano Alessandro Battoni, coordinatore del Centro di educazione ambientale Cea Parco di Fontescodella, e alcune volontarie del Corpo europeo di solidarietà provenienti da Macerata, Francia e Turchia. Come prima cosa alle classi è stata fornita una panoramica di quello che rappresenta e che offre il Centro del Riuso ai cittadini di Macerata e dei comuni vicini. Successivamente le alunne e gli alunni sono stati sollecitati a riflettere sull’impatto negativo della produzione dei rifiuti sull’ambiente. E cos̀i ̀e stato loro chiesto: «Sapete che  fine fanno i nostri rifiuti? O li bruciamo o li nascondiamo. Perché se i rifiuti sono nascosti sottoterra, il problema sembra non esistere. E sapete che ogni anno nella provincia di Macerata vengono prodotte 50 mila tonnellate di rifiuti? Per darvi un’idea di quante sono 50 mila tonnellate dovete pensare a qualcosa che pesi 50 mila tonnellate. Sapete cosa pesa così tanto? Il Titanic. Ogni anno un “Titanic” di rifiuti viene nascosto per far in modo che il problema non si veda». Discorso da brividi se si pensa che a due passi dal Centro del Riuso di Macerata è possibile vedere un’area contornata da una rete rossa ad evidenziare una delle prime discariche della città con rifiuti, nemmeno troppo ben nascosti, accumulati negli anni cinquanta. 


In maniera del tutto naturale Alessandro Battoni ha fatto poi riflettere le nuove generazioni sull’importanza di mettere in atto le azioni delle 4R.

La prima ridurre: cercare di comprare beni di qualit̀a e durevoli che permettano di ridurre la quantit̀a di rifiuti prodotti.

La seconda riutilizzare: cercare di dare nuova vita agli oggetti mediante azioni di scambio, prestito o riadattamento.

La terza riparare: cercare di dare una seconda chance mettendo in atto azioni di ripristino o riparazione, laddove possiamo, per evitare di acquistare materiali sempre nuovi anche se, a volte, quest’ultima si prospetta come soluzione meno dispendiosa e più veloce.

Quarta azione prevista ̀e quella di riciclare. Sebbene questa parola sia ormai entrata nel nostro pensiero e nel nostro modo di vivere deve essere presa in considerazione soltanto come ultima possibilità per la gestione dei rifiuti da noi prodotti. Riciclare così tanto non sarebbe necessario se smettessimo di acquistare oggetti usa e getta che durano il tempo di un sorso d’acqua.

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