Vivere un Natale a basso impatto ambientale si può, basta fare attenzione ai particolari e puntare ad una sostenibilità che sappia dare i suoi frutti anche dal punto di vista economico e sociale. Ecco alcuni consigli da seguire:
1. Albero: Gli abeti veri sono la scelta migliore, ma occhio all’etichetta: la pianta deve essere giovane, italiana (Abeti rossi o Abeti bianchi) e provenire da coltivazioni specializzate. Terminate le festività, va consegnata a uno dei centri di raccolta organizzati perché possa essere ripiantata.
2. Albero/2: Per chi non fosse pronto a portare in casa una pianta vera esistono delle alternative decisivamente più ecologiche al classico albero in PVC; in vendita si trovano soluzioni in cartone o in materiali di recupero che durano a lungo e pesano poco sull’equilibrio ambiente o, volendo risparmiare, basta fare un giro in rete per scovare fantasiosi modelli fai-da-te da ricopiare.
3. Decorazioni: banditi gli addobbi in plastica, molto meglio quelli in legno, ceramica e stoffa da reperire nei mercatini natalizi. Se si vuole spendere poco la soluzione migliore sono le decorazioni naturali: biscotti, pigne, bacche, fette di agrumi essiccate, pasta di sale, fili di popcorn. Ornamenti 100% “bio” e soprattutto facilmente compostabili.
4. Illuminazione: parte della magia del Natale è nascosta nelle luci, ma tenere costantemente accesa la propria casa fa lievitare emissioni e bolletta. Preferite i LED, che consumano 1/10 delle normali lampadine, o le candele, scegliendo però quelle realizzate in cera d’api o di soia e non in paraffina o stearina.
5. Pranzi e Cenoni: anche in questo caso vale la regola del “locale”,e scegliendo solo prodotti di stagione. Evitare quindi la frutta esotica: datteri, carambole, ananas, ecc. sono belli e preziosi dal punto di vista nutritivo ma la CO2 associata al trasporto li rende decisamente poco eco-friendly. Limitare il consumo di carne e se il menù è base di prodotti del mare si può consultare la guida del WWF “Sai che pesci pigliare?” per evitare le specie sovrasfruttate e in pericolosa diminuzione come l’anguilla e il pesce spada.
6. Rifiuti: gli sprechi alimentari sono tra le voci più insostenibili del periodo natalizio. Per tutto ciò che avanza c’è la raccolta organica o il compostaggio domestico.
7. Shopping: lasciate la macchina a casa e preferite una passeggiata a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.
8. Auguri: per ridurre la produzione di ulteriori rifiuti viene in aiuto internet con centinaia di siti che permettono di inviare ad amici e parenti e-card natalizie.
9. Pacchetti: gli involucri dei regali sono nel migliore dei casi destinati alla differenziata. Perché allora non scegliere di far divenire il pacchetto stesso parte del dono impiegando, ad esempio, sciarpe, sacchetti di carta riutilizzabili o plaid?
10. Regali: non c’è bisogno di preoccuparsi dell’incarto se si regala un’esperienza, come un abbonamento a teatro, una lezione di tennis, o una cena in un ristorante chic. Se non si è abbastanza bravi per composte o dolci fatti in casa, scelta low carbon e low cost, si può sempre optare per prodotti del commercio equo e solidale o doni che sostengono una causa umanitaria o oggettistica di artigianato locale.
fonte: rinnovabili.it