NATALE SOSTENIBILE

Vivere un Natale a basso impatto ambientale si può, basta fare attenzione ai particolari e puntare ad una sostenibilità che sappia dare i suoi frutti anche dal punto di vista economico e sociale. Ecco alcuni consigli da seguire:

1. Albero: Gli abeti veri sono la scelta migliore, ma occhio all’etichetta: la pianta deve essere giovane, italiana (Abeti rossi o Abeti bianchi) e provenire da coltivazioni specializzate. Terminate le festività, va consegnata a uno dei centri di raccolta organizzati perché possa essere ripiantata.

2. Albero/2: Per chi non fosse pronto a portare in casa una pianta vera esistono delle alternative decisivamente più ecologiche al classico albero in PVC; in vendita si trovano soluzioni in cartone o in materiali di recupero che durano a lungo e pesano poco sull’equilibrio ambiente o, volendo risparmiare, basta fare un giro in rete per scovare fantasiosi modelli fai-da-te da ricopiare.

3. Decorazioni: banditi gli addobbi in plastica, molto meglio quelli in legno, ceramica e stoffa da reperire nei mercatini natalizi. Se si vuole spendere poco la soluzione migliore sono le decorazioni naturali: biscotti, pigne, bacche, fette di agrumi essiccate, pasta di sale, fili di popcorn. Ornamenti 100% “bio” e soprattutto facilmente compostabili.

4. Illuminazione: parte della magia del Natale è nascosta nelle luci, ma tenere costantemente accesa la propria casa fa lievitare emissioni e bolletta. Preferite i LED, che consumano 1/10 delle normali lampadine, o le candele, scegliendo però quelle realizzate in cera d’api o di soia e non in paraffina o stearina.

5. Pranzi e Cenoni: anche in questo caso vale la regola del “locale”,e scegliendo solo prodotti di stagione. Evitare quindi la frutta esotica: datteri, carambole, ananas, ecc. sono belli e preziosi dal punto di vista nutritivo ma la CO2 associata al trasporto li rende decisamente poco eco-friendly. Limitare il consumo di carne e se il menù è base di prodotti del mare si può consultare la guida del WWF “Sai che pesci pigliare?” per evitare le specie sovrasfruttate e in pericolosa diminuzione come l’anguilla e il pesce spada.

6. Rifiuti: gli sprechi alimentari sono tra le voci più insostenibili del periodo natalizio. Per tutto ciò che avanza c’è la raccolta organica o il compostaggio domestico.

7. Shopping: lasciate la macchina a casa e preferite una passeggiata a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.

8. Auguri: per ridurre la produzione di ulteriori rifiuti viene in aiuto internet con centinaia di siti che permettono di inviare ad amici e parenti e-card natalizie.

9. Pacchetti: gli involucri dei regali sono nel migliore dei casi destinati alla differenziata. Perché allora non scegliere di far divenire il pacchetto stesso parte del dono impiegando, ad esempio, sciarpe, sacchetti di carta riutilizzabili o plaid?

10. Regali: non c’è bisogno di preoccuparsi dell’incarto se si regala un’esperienza, come un abbonamento a teatro, una lezione di tennis, o una cena in un ristorante chic. Se non si è abbastanza bravi per composte o dolci fatti in casa, scelta low carbon e low cost, si può sempre optare per prodotti del commercio equo e solidale o doni che sostengono una causa umanitaria o oggettistica di artigianato locale.

fonte: rinnovabili.it

Macerata a Km zero!!

Lo sviluppo negli ultimi decenni di "Filiere lunghe" ha comportato una distanza sempre maggiore tra produttori e consumatori, l'esclusione dei piccoli agricoltori dal mercato, l'impoverimento nutritivo e qualitativo dei terreni coltivati e degli alimenti che arrivano sulla nostra tavola. 

Puntare sulla "Filiera corta" e sul "Km 0" vuol dire invertire questa rotta, vuol dire diventare cittadini consumatori consapevoli e attivi, riappropriarsi della cultura rurale e gastronomica locale e ridare impulso all'agricoltura.

Per maggiori dettagli sul consumo consapevole e la filiera corta consultare:

Avviato il programma 2014-2015 di educazione ambientale nelle scuole del Comune di Macerata

Le scuole primarie del Comune di Macerata sono state chiamate a partecipare al modulo denominato: “L'importanza della stagionalità dei prodotti ortofrutticoli locali”. Le 14 classi che hanno aderito stanno ospitando in classe gli operatori del CEA per discutere insieme sullo stato del nostro pianeta, l’andamento climatico e le sue ricadute sulla nostra agricoltura locale. Quali sono i prodotti della nostra terra? Ne risulta un discreto grado di conoscenza dei prodotti legati a questa stagione, ma minore è la consapevolezza di quali sono i costi ambientali legati alla scelta di prodotti “fuori stagione”. Inoltre tutti i mercoledì due classi partecipano ad un’uscita presso il Farmer Market di Piazza Vittorio Veneto dove, oltre ad avere la possibilità di riconoscere colture tipiche ed erbe spontanee esposte nei banchi, i bambini possono fare domande direttamente ai produttori. Tale uscita è anche l’occasione per visitare il Museo di Storia Naturale e la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti, in un’ottica di valutazione del nostro territorio da un punto di vista ambientale ma anche paesaggistico e culturale.


Sono iniziate anche le visite guidate gratuite all’interno del Parco di Fontescodella. La classe 1 B della scuola secondaria di I grado “Enrico Fermi” è stata accompagnata da uno degli operatori del CEA lungo un percorso a piedi dalla scuola al parco. All’interno del parco i ragazzi hanno ritrovato l’armonia del bosco e attivando i loro sensi hanno provato a capire che cosa “percepisce” un albero, nell’ottica che una maggiore conoscenza motivi il rispetto verso l’ambiente che ci circonda. La visita è stata anche un occasione per riconoscere le specie arboree presenti a Macerata e le loro caratteristiche. 

Puliamo il Mondo 2014

Puliamo il mondo, gli studenti dell’istituto comprensivo Fermi impegnati con l'area del parcheggio Sferisterio


Venerdì 26 settembre saranno gli studenti della III A dell’Istituto comprensivo Enrico Fermi i protagonisti di Puliamo il mondo, una della maggiori campagne di volontariato ambientale nel mondo, organizzata a Macerata da Legambiente Circolo di Macerata e dal Centro di Educazione Ambientale Parco di Fontescodella con la collaborazione di Risorse Cooperativa e del Cosmari e il patrocinio del Comune di Macerata.

Gli studenti, provvisti di un kit di sicurezza, con tanto di cappello con visiera, guanti gommati, borsa e sacchi di plastica, partiranno alle 9 dalla scuola e a piedi raggiungeranno il luogo prescelto per le pulizie, ovvero l’area del parcheggio Sferisterio. L’immondizia accumulata sarà poi rimossa dagli operatori del Cosmari. Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean Up the World il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo.


Un'immagine dell'edizione 2013 di "Puliamo il mondo"  Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie al lavoro di oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente", che organizzano l'iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, aziende, comitati e amministrazioni cittadine.
  Con questa iniziativa vengono liberate dai rifiuti e dall'incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del mondo.

Un'immagine dell'edizione 2013 di "Puliamo il mondo"






ARTE nel Parco di Fontescodella

Mercoledì 30 luglio 10:00-12:30

Laboratorio nel parco

Partecipanti: 13 bambini del centro estivo ricreativo dell'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “IRCR Macerata” di età compresa tra 5 ed 11 anni 

Obiettivo del laboratorio: intraprendere un viaggio alla scoperta del parco urbano di Fontescodella, delle sue caratteristiche fisiche. L'arte diventa un mezzo di scoperta della biodiversità del parco e permette ai bambini di approcciare alle varie specie arboree presenti e alle loro esigenze di preservazione. 

Per vedere le foto vai su questo link
Venerdì 4 luglio 9:00-12:00


Attività nel parco 
Parco urbano di Fontescodella 

a cura del CEA di Macerata e ASD Le Muse


Visita guidata all’interno del Parco

Il parco urbano vanta un notevole numero di specie arboree: è possibile osservare specie autoctone protette come l’olmo e piante esotiche come il bambù, oltre ad una parte dedicata agli alberi da frutto tipici del nostro territorio. Gli educatori hanno parlato ai bambini dell’armonia del bosco, degli animali che lo abitano e li hanno aiutati a riconoscere alcune specie e a dar loro il giusto nome. La scoperta si è trasformata in caccia al tesoro, attraverso un semplice gioco i bambini sono stati invitati a cercare i “Guardiani del Parco” (alcune delle piante più grandi e diffuse nell’area) partendo dall’osservazione delle foglie. Lungo il percorso i bambini si sono seduti in circolo sul prato e hanno attivato i loro sensi: che cosa “sente” un albero? Che cosa cambia con le stagioni? È lo stesso anche per un bambino? 

Laboratorio

“Arte nel Parco” – I bambini hanno raccolto i tesori naturali del Parco, hanno osservato e riconosciuto i vari materiali (legnetti, foglie, sassolini e fiori), per poi realizzare un piccolo quadro da appendere in cameretta attraverso l’utilizzo di materiali rigorosamente di riciclo (cartone e stoffe). 

Tutte le attività si sono svolte in un’area delimitata in cui i bambini possono effettuare attività e giocare in sicurezza e libertà. 

Le foto del laboratorio

RISULTATI CONCORSO RICICLASSE 2013/14

Si è concluso il concorso Riciclasse, promosso dal Centro di Educazione Ambientale  (Cea) e finalizzato a sensibilizzare gli alunni delle scuole primarie del Comune di Macerata in merito alla diminuzione della produzione di rifiuti e alla raccolta differenziata.
  
L’iniziativa, sostenuta dall’assessorato all’Ambiente del Comune, ha visto la partecipazione di otto classi delle scuole primarie: Dolores Prato, Salvo D'Acquisto, Anna Frank, quartiere Pace, Mameli, Montessori, De Amicis e Convitto Nazionale G. Leopardi.
  
Obiettivo della competizione è stato quello di diminuire la quantità di rifiuti prodotti e aumentare la loro differenziazione durante tutto l’anno scolastico 2013/14 (carta, alluminio, vetro, tetrapak, organico e plastica riciclabili).
Le tre classi più virtuose vincitrici del concorso: la IV A della scuola primaria Mameli, la IV B della Dolores Prato e la II A della Anna Frank.
  
Dall’incontro con i giovani alunni è emerso che, nel corso dell’anno scolastico, il progetto ha influito sui comportamenti legati allo smaltimento dei rifiuti all’interno delle loro famiglie. Ciò conferma che l’educazione ambientale è un primo importante passo per introdurre buone prassi nella vita quotidiana.

Questi i risultati dell'analisi dei dati ricevuti dalle scuole partecipanti:

Ogni settimana ad ogni classe è stato attribuito un punteggio che varia da 4 a - 2 puntiI sulla base di questi due due fattori:
 1. la quantità totale di rifiuti prodotti settimanalmente (indifferenziata, carta e plastica)
 2. Il rapporto tra i rifiuti indifferenziati e quelli differenziati.
Ogni volta che non sono stati inviati i dati della pesatura settimanale si è applicato un malus di – 2 per quella settimana.  Si è prevista infine l’assegnazione di punti bonus (fino ad un massimo di 10 punti) alle classi tutor per eventuali comportamenti virtuosi che hanno promosso un ulteriore differenziazione dei rifiuti nel plesso durante l’anno scolastico. 



Steve Marsh: l'agricoltore bio australiano che lotta per fermare le coltivazioni OGM Monsanto

steve marsh monsanto colza ogm
Steve Marsh è un agricoltore australiano che è sceso in campo con coraggio per dire stop allacolza trangenica e alle contaminazioni. La sua battaglia contro gli OGM Monsanto inizia ufficialmente oggi, lunedì 10 febbraio 2014, con l'avvio di un processo presso la Corte Suprema dell'Australia occidentale. Per via del processo Steve Marsh potrebbe perdere tutto il proprio denaro.
Per questo motivo Safe Food Foundation ha dato il via ad una raccolta fondi. Marsh sta lottando per difendere il diritto di tutti i cittadini ad avere a disposizione alimenti senza Ogm. Il problema principale riguarda le contaminazioni dovute alla presenza di coltivazioni Ogm nelle vicinanze delle aree in cui si trovano campi gestiti secondo l'agricoltura biologica.
Steve lavora come agricoltore in una azienda agricola biologica della località di Kojonup, nell'Australia occidentale. Nel 2010 il Governo ha concesso per la prima volta la propria autorizzazione per la coltivazione di colza Ogm a fini commerciali. Molti agricoltori, compresi i vicini di Marsh, hanno iniziato a coltivarla.
L'uomo si è trovato in breve tempo ad affrontare un grave problema di contaminazione delle proprie coltivazioni e una costante diffusione delle piante di colza Ogm su gran parte dei terreni della propria azienda agricola biologica. Le conseguenze per Marsh si sono rivelate molto gravi. Il 70% dei suoi terreni è risultato contaminato dagli Ogm e la sua azienda agricola ha perso la certificazione biologica.
Monsanto è libera da ogni responsabilità per quanto riguarda le contaminazioni Ogm. Ma invece di accettare l'accaduto, Steve Marsh ha deciso di condurre in tribunale il proprio vicino, per poter ricevere un risarcimento delle perdite e dei danni subiti. Si tratta dell'unica via possibile per avere giustizia. L'agricoltore Ogm è però supportato da una lobby che agisce in difesa di Monsanto e degli organismi geneticamente modificati.
Si tratta del primo caso al mondo in cui un agricoltore biologico decide di richiedere un risarcimento ad un agricoltore Ogm per i danni subiti, poiché i propri diritti sono stati violati dalle coltivazioni biotech. La sua battaglia nasce prima di tutto in difesa dei diritti dei propri connazionali al consumo di alimenti non contaminati.
Il sistema delle etichettature alimentari in Australia sarebbe così poco attendibile da costringere i consumatori ad acquistare prodotti bio per evitare gli Ogm. Marsh non avrebbe mai voluto trascinare in tribunale il proprio vicino. Ma non potendo rivolgere le proprie accuse direttamente contro Monsanto, ha deciso di avvalersi di questa unica via d'uscita. I costi per il processo sono molto elevati e per questo Safe Food Foundation ha dato il via ad una raccolta fondi. Se la fazione Ogm dovesse avere la meglio, cittadini e agricoltori biologici in Australia potrebbero perdere ognidiritto ad avere a disposizione cibo sicuro e non contaminato.
Marta Albè
www.greenme.it

Insalate in barattolo: 10 ricette per prepararle in casa

Le insalate in barattolo (salads in a jar) spopolano negli Usa. Sono un'idea originale da imitare per portare con sé il pranzo a scuola o al lavoro. L'utilizzo dei barattoli di vetro, infatti, permette di evitare i classici contenitori di plastica. Le insalate in barattolo preparate in casa sono un'alternativa salutare e economica al solito panino e al take-away.
insalata in barattolo schema


Naturalmente, potrete variare gli ingredienti delle vostre insalate in barattolo a seconda dellastagione. Otterrete così un risultato molto colorato e sempre diverso, che non vi annoierà e che vi permetterà di gustare sapori diversi ogni giorno. Le insalate in barattolo sono perfette anche per le gite e i pic-nic.
Il condimento di base delle insalate si prepara versando sul fondo del barattolo 2 o 3 cucchiai di olio extravergine, 1 cucchiaio di succo di limone e, volendo, 1 cucchiaino di aceto. Poi si aggiungono gli ingredienti prescelti strato dopo strato, si chiude il barattolo e lo si capovolge per distribuire il condimento.Il suggerimento è di posizionare nei primi strati, verso il fondo del barattolo, gli ingredienti più pesanti. Ecco alcune ricette di insalate in barattolo a cui potrete ispirarvi. (fonte foto: pinimg.com)


1) Insalata di quinoa

Per comporre questa insalata in barattolo, lessate i ceci e la quinoa e lasciate raffreddare. Formate un primo strato di ceci, un secondo strato con dei cetrioli o con delle zucchine. Concludete con qualche fetta di peperone e con la quinoa. Per una variante invernale potrete utilizzare, ad esempio, delle fettine di finocchio e del cavolfiore tritato.
(fonte foto: theblondebuckeye.com)

insalata in barattolo 2

2) Insalata di legumi

Se amate i legumi, potrete trasformarli nei protagonisti della vostra insalata in barattolo, scegliendo le varietà che preferite. Ad esempio, potrete unire fagiolini, ceci, fagioli neri, fagioli con l'occhio e fagioli rossi formando degli strati di colori differenti. Condite con olio extravergine, succo di limone, prezzemolo tritato o erba cipollina.

3) Insalata di pasta tricolore

insalata in barattolo 3Sarà semplicissimo realizzare un'ottima insalata di pasta tricolore da portare con voi per il pranzo fuori casa. In questo caso sono stati utilizzati dei fusilli. Per quanto riguarda il verde, scegliete delle foglie di rucola, spinaci, soncino o lattughino da taglio. Per il rosso, via libera ai peperoni o ai pomodori. Mentre per il bianco potrete optare per dei cubetti di tofu, oppure di formaggio, come la feta o la mozzarella. Scolate la pasta al dente e lasciatela raffreddare prima di trasferirla nel barattolo con gli altri ingredienti. (fonte foto: kitchendaily.com)

insalata in barattolo 4 orzo4) Insalata di orzo e fagioli

Potrete preparare una gustosa e colorata insalata in barattolo abbinando chicchi d'orzo lessati, fagioli, pomodorini, olive nere e cipolle rosse tagliate a fettine. Condite con olio extravergine e succo di limone, senza dimenticare le erbe aromatiche, fresche o essiccate, come prezzemolo, rosmarino e origano. Arricchite la vostra insalata con fettine di cetriolo, tofu o feta.
(fonte foto: epicurious.com)

insalata in barattolo 5 insalata greca


5) Insalata greca

Preparate la vostra insalata greca in barattolo unendo olive nere (in Grecia si utilizzano le olive Kalamata), pomodorini, fettine di cetriolo, fettine di peperoni gialli, tofu o feta a cubetti. Distribuite gli ingredienti strato per strato e condite con olio extravergine, succo di limone, sale marino integrale e un pizzico di pepe.
(fonte foto: bostonglobe.com)

insalata in barattolo 6


6) Insalata di farro

Se amate il farro, potrete utilizzarlo per le vostre insalate in barattolo dopo averlo lessato, scolato e lasciato raffreddare. Abbinate al farro degli strati di ortaggi, scegliendo il più possibile in base allastagione. Potrete utilizzare, ad esempio, carote, cipolle rosse, peperoni e sedano, il tutto tagliato a cubetti, in versione cruda o cotta. (fonte foto: repeat.com)


insalata in barattolo 7

7) Insalata di ceci

I ceci sono tra i legumi più salutari del mondo. Potrete utilizzarli per la vostra insalata in barattolo e abbinarli a fettine o cubetti di cetriolo, noci, pistacchi, pomodorini o peperoni e capperi. Per il condimento della vostra insalata di ceci utilizzate olio extravergine e yogurt al naturale, oppure yogurt di soia.



insalata in barattolo 88) Insalata di cetrioli e avocado

Anche i barattoli di vetro più piccoli sono adatti a contenere le vostre insalate. In questo caso non avrete un piatto unico, ma un contorno da abbinare ad altre pietanze. In un barattolino di vetro potrete preparare un'insalata di cetrioli e avocado da condire con dello zenzero fresco tritato, timo e basilico. La potrete arricchire con peperoncini o pomodori essiccati e gambi di sedano tritati.
(fonte foto: theendlessmeal.com)

insalata in barattolo 9


9) Insalata multicolore

Ecco una ricchissima insalata in barattolo, molto colorata e originale, grazie alla presenza di fiori edibili, che utilizzerete per decorare la cima del barattolo. Per prepararla potrete unire foglioline di spinaci e di rucola, cetrioli tagliati a cubetti, pomodorini e pistacchi, chicchi di mais e, per ottenere un gusto agrodolce, uvetta o albicocche essiccate.
(fonte foto: lunchbobunch.com)

insalata in barattolo 10

10) Insalata messicana

Questa insalata messicana riprende gli ingredienti dei tacos e unisce foglie di lattuga, pomodorini, fagioli neri, salsa piccante e formaggio. Per una versione vegan potrete sostituire il formaggio con il tofu. Sul fondo del barattolo versate un po' di salsa piccante e in cima potrete disporre qualche pezzetto di pane, oppure dei crostini. Condite con olio extravergine e, se volete, arricchite con delle cipolle.
(fonte foto: dinner-mom.com)

Marta Albè
www.greenme.it

PROGETTO YOUNG VISION

Giovani creatività proiettate in nuove professionalità
Young Vision è un progetto destinato ai giovani creativi marchigiani, cofinanziato dalla Regione Marche e realizzato da Risorse Cooperativa in collaborazione con Forward Agency, Riviera Network, Fondazione F.O.R.A.R.T., Comunità Montana dei Monti Azzurri, Comune di Macerata, Comune di Loro Piceno, Comune di Serrapetrona e Comune di Montegallo.
LogoRegioneMarche smalllogo DipGiovSCN smallRisorse logo completo 200x55

Il progetto si avvale del cofinanziamento della Regione Marche - Assessorato alle Politiche Giovanili e Assessorato alla Cultura, del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il progetto è incentrato sul tema del visual e architectural mapping, uno dei più recenti linguaggi espressivi della comunicazione visiva, e prevede la realizzazione di un corso di formazione di 60 ore sull’architectural mapping, la partecipazione all’organizzazione di eventi artistici e performativi nei Comuni che ospitano i corsi (Macerata, Loro Piceno, Serrapetrona) e la realizzazione di un convegno sulle nuove professionalità e opportunità lavorative che nascono dalla tecnologia applicata alla creatività, in cui verranno coinvolti esperti a livello nazionale di performing media e saranno invitati operatori culturali e sociali, imprenditori, amministratori pubblici, organizzazioni del terzo settore regionale e nazionale.
L’obiettivo generale è quello di mettere in relazione i giovani creativi formati dal progetto con il tessuto imprenditoriale favorendo così nuove opportunità di lavoro e di sviluppo economico, attraverso la promozione del video mapping come forma d’arte innovativa.
Per informazioni:
Risorse Cooperativa
Tel/Fax 0733 280035


Baratto: i migliori siti web dove acquistare senza denaro

festa-baratto
Il baratto, ecco un'attività e uno stile di vita da riscoprire che negli ultimi anni ha preso sempre più piede anche in Italia, grazie al web e per via della crisi economica. Un modo semplice e antico per liberarsi degli oggetti accumulati ormai inutilizzati, ma anche per comprare ciò di cui abbiamo bisogno senza denaro. Come ci possono essere d'aiuto internet e i siti web dedicati al baratto?  
Al centro del baratto non troviamo soltanto oggetti veri e propri, ma anche competenze, servizi e vacanze, senza contare le nuove monete virtuali che facilitano gli scambi online. Già da tempo sono presenti online numerose piattaforme che permettono agli utenti di andare alla ricerca degli oggetti di cui hanno bisogno, offrendo ciò che hanno a propria disposizione a chi desidera partecipare allo scambio.
Per ottenere un bene o un servizio non occorre denaro. Può bastare essere in possesso di unoggetto di pari valore rispetto a ciò che si desidera, oppure di monete virtuali guadagnate online. Tra i siti web dedicati al comune baratto di oggetti troviamo Zero Relativo, che ad oggi conta oltre 36 mila iscritti e più di 50 mila annunci.
zerorelativo
Il motto? Tutto si riutilizza, tutto si scambia e niente si butta. Basta accedere alla vetrina online per andare alla ricerca di ciò di cui si ha bisogno. Si potrà formulare una proposta di scambio e decidere se il baratto avverrà di persona, via posta o con spedizione tramite corriere.
Barattopoli è una vera e propria città del baratto. Attorno all'esigenza di barattare oggetti si forma una comunità di persone che vogliono dare vita ad uno scambio di beni senza ricorrere al denaro. E' possibile valorizzare il prodotto e andare alla ricerca di un oggetto di pari valore con cui effettuare lo scambio. Tutti possono partecipare. E' sufficiente registrarsi online.
Altri punti di riferimento utili per il baratto classico sono Soloscambio e Permutonline, dove si può andare facilmente alla ricerca degli oggetti dei propri desideri. Soloscambio, ad esempio, permette la creazione della lista di ciò che si vorrebbe scambiare, con la possibilità di visualizzare ciò che si potrebbe ottenere in cambio di quanto offerto.
Al comune scambio di oggetti si affianca il baratto asincronoReoose è il primo sito web dedicato proprio a questa forma di baratto, a cui si unisce la filosofia del riutilizzo. Su Reoose potrete scambiare oggetti, guadagnare crediti e acquistare senza spendere nemmeno un euro. Reoose ha deciso di dare un valore in crediti agli oggetti che non utilizziamo più. I crediti rappresentano una forma di moneta virtuale pensata per facilitare gli scambi tra gli utenti della community. I crediti vengono calcolati in base alla categoria di appartenenza, allo stato di conservazione e all'impatto inquinante dell'oggetto. Con i crediti guadagnati si può comprare ciò che si desidera veramente. Dopo aver inviato una richiesta d'acquisto i crediti vengono temporaneamente congelati in attesa di risposta da parte del venditore.
Un'altra forma di moneta virtuale è Dropis. Si tratta di un sistema di pagamento che permette di scambiare beni e servizi anche senza possedere del denaro vero e proprio. Si basa sull'economia reale e su ciò che le persone possiedono già, ma non sotto forma di oggetti materiali. Parliamo infatti di esperienza, tempo, risorse e competenze.
dropis
Dropis funziona come Paypal e ne rappresenta un'alternativa da utilizzare sui siti web che mettono al centro lo scambio e il baratto, non soltanto di beni materiali. Tra questi troviamo:
Sfinz: una bacheca per lo scambio di lavori e competenze.
Swap Club: una piattaforma per il baratto online.
Jenuino: sito web che permette lo scambio di prodotti agricoli.
Viaggia Insieme: una bacheca dedicata al carpooling.
Chi ama viaggiare ed è alla ricerca di uno scambio di ospitalità dovrà visitare FamilinkTravel. Si tratta di una piattaforma di baratto dedicata alle famiglie che permette di mettere a disposizione la propria abitazione ad altri membri della community quando ci si trova lontani da essa per lavoro o per via di un viaggio, e di usufruire a propria volta di un alloggio disponibile al momento di organizzare le proprie vacanze.

Per viaggiare in tutto il mondo e scambiare la vostra casa con altri utenti con cui condividere una passione comune, vi sarà utile visitare anche la piattaforma Home For Home.
Non dimenticate, inoltre, la Settimana Del Baratto, grazie a cui ogni anno, nel mese di novembre, vi sarà possibile alloggiare gratis in un Bed & Breakfast in cambio di doni, consulenze o aiuto nello svolgimento di piccoli lavori utili.
baratto siti web
Il baratto tocca anche l'ambito del lavoro. Se si hanno tempo a disposizione, disponibilità e capacità è possibile offrirsi per svolgere piccoli lavori e commissioni, così da portare a termine i compiti richiesti e ottenere in cambio a propria volta una consulenza o un servizio. A questo proposito è utile consultare la piattaforma TamTown.
Che cosa succede se la moneta a disposizione non è più rappresentata dal denaro, bensì daltempo? Nascono delle vere e proprie Banche del Tempo, cioè delle associazioni di persone che mettono a disposizione il proprio tempo libero per offrire gratuitamente aiuto nello svolgimento di piccole mansioni e commissioni, come fare la spesa o portare a spasso il cane, ma anche di servizi più articolati, come consulenze professionali. Chi avrà dedicato un'ora di tempo ad aiutare gli altri, avrà il diritto di riscuotere a propria volta un servizio di pari durata, a seconda delle proprie necessità. Le Banche del Tempo possono nascere ovunque. Consultate in proposito il sito web dell'Associazione Nazionale Banche del Tempo, dove troverete l'elenco delle Banche del Tempo presenti in Italia.

Marta Albè
www.greenme.it

Piccoli mostri nell'armadio

L'ultimo rapporto di Greenpeace Asia rivela la presenza di sostanze tossiche pericolose nei vestiti per bambini di 12 marchi globali della moda. Da quelli sportivi come Adidas a quelli di lusso come Burberry. 

Il rapporto “A little story about the monsters in your closet…” fa seguito a numerose ricerche pubblicate da Greenpeace nell’ambito della sua campagna “Detox”, che hanno rivelato come diverse sostanze chimiche pericolose siano presenti nei tessuti e nei prodotti in pelle, a causa del loro utilizzo nella fase di produzione. Questa ricerca conferma che l’uso di sostanze pericolose è ancora diffuso, perfino nella produzione di vestiti per bambini e neonati. 

Sono stati testati 82 articoli per bambini acquistati tra maggio e giugno 2013 in 25 Paesi del mondo in negozi monomarca o da altri rivenditori autorizzati. Gli articoli sono risultati prodotti in 12 Paesi. Il campionamento comprendeva marchi popolari come American Apparel, C&A, Disney, GAP, H&M, Primark, e Uniqlo e marchi di abbigliamento sportivo come Adidas, LiNing, Nike e Puma, per arrivare a marchi del lusso come Burberry. 

I prodotti sono stati inviati ai laboratori di Greenpeace presso l’Università di Exeter in Gran Bretagna, da dove sono stati smistati a laboratori indipendenti accreditati. In tutti i campioni è stata ricercata la presenza dei nonilfenoli etossilati (NPEs); alcuni prodotti sono stati analizzati anche per verificare la presenza di ftalati, composti organostannici e composti chimici perfluorurati (PFCs) o antimonio, nei casi in cui il tipo di prodotto giustificava ulteriori analisi.

I test per rilevare l’antimonio sono stati condotti dai laboratori di Greenpeace presso l’Università di Exeter. Nonostante i prodotti acquistati fossero destinati a bambini e neonati, non è stata riscontrata una differenza significativa tra il livello di sostanze chimiche rilevate in questo studio e quello riscontrato in analisi precedenti (per lo stesso tipo di sostanze chimiche 
pericolose) su capi di abbigliamento per adulti (uomo/donna).